Oggi sono felice perché torno da un bel viaggio.
Che mi sia piaciuto o no (per fortuna mi è anche piaciuto molto) non è troppo importante. Sarei stata felice solo all’idea di poterlo fare. Di potermelo permettere. E non parlo dell’aspetto economico, credetemi. Parlo del decidere di volerselo godere davvero, un viaggio.
Ho fatto vacanze più costose e sono tornata più malinconica della partenza. Questa non lo era, e torno col sorriso stampato.
Ho fatto programmi pieni di aspettative delusi in pieno. Questa vacanza l’abbiamo organizzata in 3 giorni e il non avere nessuno straccio di programma è stata la cosa più bella.
Possiamo decidere di viaggiare come di essere felici. È una nostra libera scelta. Il viaggio non è altro che un percorso e siamo noia scegliere strada, andamento e atteggiamento. Decidiamo le deviazioni da prendere e il ritmo da tenere, anche quando ci sentiamo trasportati siamo noi a tenere il timone della nave. Solo noi.
Nella vita è incredibile quanto le nostre prospettive possano cambiare, come il valore che si impara a dare alle cose più piccole.
Pensavamo sarebbe piovuto per tutto il viaggio ed eravamo comunque entusiasti di partire. Eravamo insieme, io, @jeanjacque e quel piccolo pezzo del mio cuore Noa, e ci bastava. Ci sarebbe bastato anche con il diluvio universale. Siamo potuti partire senza enormi preoccupazioni o lasciando troppi impegni incompleti e ci sembrava già moltissimo. Non succedeva da un po’.
Alla fine non è piovuto. Forse il buon karma ha voluto premiarci.
Negli ultimi anni ho fatto tanto, ho raggiunto obiettivi per me importanti ma ho anche dovuto sacrificare molto per ottenerli.
Ho rinunciato a vacanze, a programmi, a quelle belle aspettative dei “giorni migliori”. Ho imparato a pensare che i giorni migliori, se devono arrivare arrivano quando vogliono loro, quindi aspettando che arrivino ho imparato a fare del mio meglio per essere felice.
Ho imparato ad aspettare, quello sì che è stato difficile. A dirmi “Hai fatto il possibile. Ci riuscirai la prossima volta” quando quei giorni lì proprio non vogliono arrivare. Ho imparato a mettere un punto. Tanti punti. Ho imparato anche a sospendere.
Ho sperato di poter spegnere il telefono qualche volta e staccare del tutto la spina del cervello. Non si può, io ve lo dico.
Ci ho provato all’infinito, arrabbiandomi e disperandomi perché le pile non si ricaricano mai abbastanza. Arriva sempre il nuovo problema, il pensiero della sera e quello del risveglio, le cose che cambiano rotta all’improvviso e il precario equilibrio che viene rovinato sempre quando lo hai appena trovato.
Gli impegni che non finiscono mai. Più depenni più la lista aumenta. E a volte ti sembra davvero infinita.
A volte ti sembra di non poter fare tutto quello che fai.
E invece si può fare. Tutto si può fare. È difficile però, tremendamente difficile.
Allora un giorno mi sono detta: “Se così ti sembra di annegare, impara a prendere fiato prima che l’onda arrivi.”
Ho imparato a riconoscere i bei momenti proprio appena si presentano e a goderne più che posso. A strizzarli fino all’ultima goccia di felicità.
Un buon allenamento di tempismo.
Ma la cosa più utile che ho imparato ultimamente è saper organizzare una vacanza last-minute e partire al volo quando posso.
E ad essere felice anche con la pioggia, perché l’importante è viaggiare.
Viaggiate forte, viaggiate felici, viaggiate senza meta, viaggiate anche con il mare in burrasca. Non fermatevi mai. Prima o poi da qualche parte si arriva.
Buon viaggio a tutti!
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